L'IDROTERMOFANGOPRATICA
IL CATAPLASMA DI TERRA VERGINE
Le pratiche che utilizzano l'acqua ed il fango sono mirate alla NORMALIZZAZIONE DELLE FUNZIONI ORGANICHE, equilibrando le TEMPERATURE INTERNA ed ESTERNA a 37°C.
Favoriscono lo scambio tra sangue, linfa e tessuti cellulari.
Stimolano un forte RISVEGLIO DELLA FORZA VITALE NEUROENDOCRINA e quindi del SISTEMA IMMUNITARIO: "il nostro medico interno".
L'azione di queste pratiche mira ALLA CAUSA DELLA MALATTIA, rigenerando tutto l'organismo con le sue stesse forze di difesa e di autoguarigione.
Ad ogni pratica deve seguire una reazione di benessere e calore.
Qui vediamo come si preparare un cataplasma, cercheremo poi di capire in quali situazioni è consigliato e le specifiche di applicazione a seconda delle zone del corpo su cui vogliamo applicarlo.
OCCORRENTE:
🌱 TERRA VERGINE è un elemento composto prevalentemente da sostanze organiche, è il mondo dei microorganismi che hanno il potere di trasformare in sostanze vitali tutti i rifiuti organici e gli stessi corpi biologici morti che in essa vengono sepolti.
Ha il potere di disinfiammare. assorbire materiali tossici, disintossicare, vivificare e cicatrizzare, rigenera i tessuti anche in profondità.
Per alcune applicazioni può essere sostituita o mischiata con argilla verde, che però essendo materiale inorganico non ha le stesse caratteristiche della terra.
E' possibile acquistarla in farmacia, oppure ricavarla ad almeno 30 cm di profondità da terreni non inquinati e non concimati.
La terra (per renderla più lavorabile ed eliminare eventuali sassolini, potete setacciarla) va impastata con acqua fredda, fino a creare un fango morbido e senza grumi, deve somigliare ad un gelato: nè liquido nè troppo duro.
♻ CARTA DA PACCO o sacchetto di carta del pane
♻ GARZA (facoltativo) per coprire lo strato di fango e metterla a contatto con la pelle
♻ UN TELO DI COTONE sufficientemente grande per l'avvolgimento della parte trattata
♻ UNA COPERTINA/SCIARPA DI LANA grande abbastanza da avvolgere gli strati sottostanti.
ESECUZIONE
Applicare il fango in strato variabile a seconda della zona da trattare:
📌 da 3 a 5 mm se applichiamo sul ventre o sui reni
📌 fino a 1 cm se applichiamo sulla colonna vertebrale
📌 da 1 a più cm se applichiamo su traumi , distorsioni, infiammazioni agli arti e altre zone del corpo, in funzione di quanto calore si trova sulla parte.
Il fango va steso con una spatola di legno sopra un ritaglio di carta da pacco o del pane, sul suo lato ruvido. Il supporto di carta ci permette di poggiare il fango direttamente sulla pelle. Sopra allo strato di fango può essere appoggiata una garza per evitare lo sbriciolamento della terra una volta seccata. La garza verrà poggiata a diretto contatto con la pelle. Inumidite la garza leggermente per far traspirare la terra.
Dopo aver poggiato il fango sulla pelle bisogna avvolgerlo ben stretto, per non far entrare aria, prima in un telo di cotone e per concludere con un telo di lana.
NON UTILIZZARE PELLICOLA TRASPARENTE O INVOLUCRI DI PLASTICA che bloccano lo SCAMBIO OSMOTICO tra interno ed esterno.
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